Menu:

Ricerca articolo


Eric Dickerson

“Per un running back, diversamente da un quarterback, è naturale correre, è un regalo. Nessun allenatore può insegnarti come correre a football. L’unica cosa che può insegnarti sono gli schemi e il gioco”.
Queste sono le parole di Eric Dickerson, uno dei running backs più prolifici di tutti i tempi, per alcuni il migliore. Con una facilità di corsa incredibile e una velocità spaventosa, Dickerson, era uno dei runners più temuti in tutta la lega, un giocatore a cui non interessavano gli schemi. Lui prendeva il pallone, coglieva il buco giusto e correva. Dritto fino al suo obiettivo. Il touchdown!

Eric Dickerson nacque il 2 Settembre 1960 a Sealy, Texas. Fin da bambino venne considerato una rivelazione per la sua velocità fuori dal comune.
Frequentò la Sealy High School, dove dimostrò doti atletiche tali da essere inserito nella squadra di football della scuola nel 1978. Qui iniziò la sua lunga carriera nello sport della palla ovale. Il suo primo anno alla High School fu strepitoso: la sua squadra fu imbattuta per tutta la stagione, concludendola con il record di 15-0-0, che le permise di approdare, e vincere, alla finale del campionato statale. Dickerson nella finale corse per 296 yards e segnò 4 TD.
Una simile velocità non rimase inosservata: nel 1977 venne inserito nella squadra di atletica della scuola e partecipò al campionato statale nei 100 e nei 200 metri. Con dei tempi favolosi, 10”30 sui 100 e 20”90 sui 200, si portò a casa entrambi i titoli statali.

Finita la high school, la scelta del college fu complicata per il ragazzo del Texas. Lui voleva andare alla University Of Oklahoma, decisione contrastata dalla nonna, che, vista la fiducia risposta nel coach della Southern Methodist University Ron Meyer, voleva che suo nipote studiasse e giocasse lì.
Alla fine la spuntò la nonna e Eric si diresse verso la Southern Methodist University.
Al college i suoi compagni di ruolo erano Craig James e Charles Waggoner. Quest’ultimo si infortunò durante un ritorno di kick off, lasciando agli altri due il compito di portare avanti il SMU’s Pony Express System, un sistema offensivo che i due RB poco gradivano. Piano piano, però, il sistema iniziò a piacere ai due giocatori e le statistiche ne beneficiarono: Dickerson guadagnò un totale di 4450 yards su 790 corse, segnando 48 TD e battendo il precedente record di Earl Campbell.
Finì la sua carriera al college come membro del Team All-American, arrivando 3° nella corsa all’“Heisman Trophy”:http://www.playitusa.com/nflhistory/Legends/heisman-luomo-e-il-premio del 1982, vinto dal running back Herschel Walker di Georgia.
Nel suo anno da junior fu inserito nel secondo team All-American, e fu nominato Offensive Player Of The Year della Southern Conference sia nell’anno da junior che in quello da senior.

Nel 1983, prima del Draft, iniziò a prendere in considerazione anche la possibilità di andare a giocare con i Los Angeles Express della USFL. Questa rimase solo un’idea, visto che fu seconda scelta assoluta, dopo John Elway, dei Los Angeles Rams, approdando così nella NFL.
Appena arrivato tra i professionisti, fece notare il suo carattere forte e la sua spiccata personalità, rilasciando un intervista al “Texas Monthly” che fece arrabbiare molto i tifosi texani. “Nell’Aprile 1983, Eric Dickerson è stato draftato dai Los Angeles Rams al primo giro come seconda scelta assoluta” queste le parole d’apertura dell’articolo della giornalista Annie Dingus. “ Eric, però, ha fatto arrabbiare molti tifosi di Houston dichiarando, prima del draft, che non avrebbe voluto giocare per gli Oilers. In seguito, dichiarò anche che non sarebbe voluto andare a Dallas perché odia i Cowboys”.

Da rookie il suo successo fu immediato. Iniziò immediatamente a stabilire record su record. Nel primo anno con i Rams, caddero quelli per corse tentate (390), yards guadagnate su corsa (1808) e TD su corsa (18). Quell’anno segnò anche uno dei suoi TD più lunghi: 85 yards.
Al termine del suo primo strepitoso anno, fu nominato NFL Rookie OF The Year, onore che non capita a tutti nella carriera. Inoltre, Dickerson, conquistò la sua prima convocazione al Pro Bowl, l’inserimento nella squadra All-Pro e il titolo di NFL Player Of The Year.

Durante la sua seconda stagione, il 1984, Eric continuò ad attaccare il libro dei record. Per 11 volte guadagnò più di 100 yards, battendo il precedente primato di O.J. Simpson.
Il record più importante, ed impressionante, però lo batté a fine stagione totalizzando 2105 yards su corsa, diventando il runner che aveva corso più yards in una sola stagione nella storia della NFL.
Era la Week 15, di fronte c’erano gli Houston Oilers e sul cronometro mancavano 3 minuti e 30 secondi. Dickerson necessitava ancora di 6 yards per superare l’agognato record. Nell’huddle, il quarterback prese la parola per dare lo schema ai compagni: “Questa è per te Eric, prendi il pallone e vai”, e lui lo fece. Dopo lo snap ci fu l’hand-off che diede la palla a Dickerson, si girò verso il lato destro e iniziò a correre. Poco dopo fu fermato dalla difesa di Houston, con un guadagno di 9 yards. Dickerson era entrato per sempre nella storia del football. Tutt’ora quel primato è ancora imbattuto.
Poco tempo dopo, l’analista Tv ed ex coach dei Philadelphia Eagles, Dick Vermeil, disse di lui: “ E’ impossibile trovare il punto debole di Dickerson. Anche se tutti i grandi backs hanno molti punti di forza c’è sempre qualcosa in cui eccellono meno. Eric, invece, non ne ha. Lui riesce a mischiare la potenza di John Riggins e gli agili movimenti di Tony Dorsett”.

Nel 1985, nonostante avesse saltato alcune partite per una disputa con la società in merito al suo contratto, riuscì a correre per ben 1234 yards. Nonostante i buoni risultati ottenuti, quell’anno non fu convocato al Pro Bowl per la prima volta da quando era nella NFL. I Rams andarono ai playoff comunque, e Dickerson registrò il record di yards in una partita di post season, grazie alle 248 yards corse contro gli Atlanta Falcons.
Dal 1985 però iniziò una faida tra il giocatore e la società per il suo contratto, che si protrasse per ben due stagioni, fino al 1987, quando Dickerson firmò un oneroso contratto di 4 anni per la cifra di $10,65 milioni di dollari.
Ai tifosi dei Rams non piacque questo contratto, il quale, secondo loro, era molto più remunerativo di quanto Dickerson meritava, e iniziarono ad usare questo pretesto per criticare il giocatore quando le sue prestazioni erano mediocri, costringendo, di fatto, la società a prendere provvedimenti.
Infatti, poco dopo la firma del contratto, Dickerson fu coinvolto in uno dei più grandi scambi della NFL. Ad essere coinvolti furono i Rams, i Buffalo Bills e gli Indianapolis Colts. I Rams ricevettero il running back Greg Bell e tre prime scelte del draft, i Bills presero il linebacker Cornelius Bennett e i Colts ottennero Eric Dickerson.

Il runner, nonostante avesse giocato solo 9 partite con i Colts, guadagnò comunque la cifra di 1011 yards finendo la stagione con un totale di 1288 yards, aiutando i Colts ad arrivare dopo 10 anni ai playoff. Quell’anno, quando tornò a Los Angeles da avversario, fu accolto dai tifosi che sventolavano soldi del Monopoli e cantavano il coro “Eric l’Ingrato”, a sottolineare il fatto che non avevano gradito il modo in cui il giocatore aveva lasciato la “Città degli Angeli”.
Quello che però interessava ad Eric era dimostrare a tutti che i Colts avevano fatto la scelta giusta, e continuò a stupire.

Nel 1988 con 1659 yards di corsa divenne il primo giocatore degli Indianapolis Colts a primeggiare in quella classifica dal 1955.
L’anno seguente il running back n°29 riuscì a superare un record strepitoso: quello le 10000 yards in carriera. La velocità con la quale lo fece è tutt’ora imbattuta: impiegò 91 partite per raggiungere quel traguardo, meglio anche dei vari Jim Brown (98 partite), Barry Sanders (103 partite), Emmitt Smith (106 partite) e LaDainian Tomlinson (106 partite).
Durante quella stagione Dickerson conquistò anche il record per la miglior serie di stagioni con più di 1000 yards guadagnate, totalizzandone ben 7. Però, purtroppo, quella fu l’ultima stagione in cui ci riuscì. Al termine del 1989 arrivò anche la sua sesta e ultima convocazione al Pro Bowl.

Le sue ultime stagioni ai Colts furono segnate da infortuni, squalifiche e dispute contrattuali. Dopo la sospensione per sette partite nel 1990, riuscì a correre soltanto 536 yards. Risultato che si aggiunse alla pessima stagione dei Colts, che conclusero con il record di 1-15-0.

Il 26 Aprile 1992, Eric Dickerson fu spedito ai Los Angeles Raiders in cambio della loro quarta e ottava scelta al draft.
Nei Raiders sembrò essere tornato quello dei primi anni ai Rams, mostrando nella varie partite della stagione grandi colpi di classe. Contro i Broncos corse per 107 yards, ne corse 103 contro i Chargers, registrando, così, la sua 63esima e 64esima partita con più di 100 yards guadagnate. Purtroppo però sarebbero state le ultime.
In quella stagione segnò anche un bellissimo touchdown di 40 yards durante un Monday Night Football contro i Kansas City Chiefs, che fece sognare tutti i tifosi dei Raiders i quali speravano di veder tornare il loro giocatore ai livelli di un tempo. Quella stagione Dickerson guidò il team sia per yards che per corse effettuate.

Ma la stagione seguente fu scambiato con gli Atlanta Falcons per una sesta scelta al draft. In Georgia giocò come back-up collezionando la sua ultima presenza in diretta televisiva, nel Monday Night del 27 Settembre 1993, nel quale i Falcons ospitarono i Pittsburgh Steelers. La partita si concluse con una vittoria della squadra ospite.
Dopo appena 4 partite, i Falcons, scambiarono Eric con i Green Bay Packers, che, purtroppo, durante le visite mediche gli riscontrarono un ernia del disco. Eric, appresa questa notizia, dopo 11 anni di NFL, decise di lasciare il mondo del football professionistico e si ritirò.
Al momento del suo ritiro, il commento di Jack Faulkner, ex Coach NFL ed esecutivo dei Rams a proposito del RB n° 29 fu: “Ho avuto l’opportunità di vedere molti grandissimi running backs nella mia carriera, Mi ricordo nomi come Jim Brown e molti altri, ma Eric Dickerson mi mancherà moltissimo”.

Quando terminò la sua carriera, Dickerson si era posizionato tra i migliori runners di tutti i tempi della NFL. Le sue 13259 yards ne fanno, attualmente, il sesto corridore di tutti i tempi, secondo al momento del suo ritiro. Segnò in carriera un totale di 90 touchdowns su corsa e 6 su ricezione. Vinse tutti i titoli che un giocatore di football poteva vincere, e solo una cosa mancò alla sua fantastica carriera: un Super Bowl.
I numeri, seppur fantastici, non ne rappresentano tutta la sua grandezza, non mostrano quello che questo giocatore diede alla NFL nei suoi anni di carriera.
I suoi successi in campo apparivano normali, la sua corsa e le sue doti atletiche erano il suo marchio di gioco.
Il suo istinto era la sua caratteristica dominante, basava molta della sua forza e della sua abilità su quello. Dopo solo 6 anni dal suo ritiro, al primo anno di eleggibilità, fu introdotto nella Pro Football Hall Of Fame, onore che spetta solo ai più grandi, ai giocatori che sono considerati un’icona di questo sport. Onore che spetta, solo a giocatori come Eric Dickerson!

Bibliografia

- www.nfl.com
- www. wikipedia.org

Legends | by bix1988 | 19/04/09

blog comments powered by Disqus